Visit Homepage
Skip to content

Social Network

MOSTRE

Presso il Museo della Ceramica G. Gianetti – via F. Carcano 9, Saronno (VA)

CONVIVIUM

In occasione della quarta edizione della Festa della Ceramica e del trentennale del Museo Gianetti si apre una mostra dedicata al tema del convivio nell’arte aperta a tutto il pubblico.

La collaborazione tra istituzioni e con gli artisti e gli artigiani ha permesso di poter lavorare negli anni su temi trasversali, affrontando ogni aspetto legato all’antica, ma molto contemporanea, arte della ceramica e al contempo al ruolo del museo rispetto il suo territorio.

Questa esposizione che riguarda tanti aspetti diversi dell’essere museo, si esplica in tre importanti sezioni: la mostra temporanea di alcuni piatti dipinti da vari artisti alle fornaci Ibis di Cunardo, il preview nella vetrina d’ingresso al museo della recente donazione di ceramiche antiche, e il percorso nelle sale del museo legato alle ricette del nostro territorio.

PRESENZE

Un sentiero appena fuori Cunardo, sul limitare del bosco, ci porta verso le Fornaci Ibis, un luogo dove il fare e il sentire si sono sempre incontrati attraverso la famiglia Robustelli. Una grande fornace di pietra, in mezzo al prato, in cui si scorgono da subito opere in ceramica che la abitano. In questo luogo, ancora visitabile, sono passati molti artisti a partire dagli anni 60 del secolo scorso. Qualcuno si è fermato per diverso tempo, qualcun altro ha fatto un passaggio veloce, il tempo di dare indicazioni alle abili mani dei ceramisti di comprendere come realizzare un’idea. Di queste presenze sono rimasti piccoli segni, parole fissate nella pietra del laboratorio, nelle assi di legno che sostengono la struttura, nell’argilla che ha saputo raccogliere talvolta solo un gesto, altre volte un intero universo di colori e figure. Ogni artista passato in fornace è stato accolto, ha vissuto un tempo di esperienze e scambio di parole, ma anche di pietanze, di bevande, di assaggi. Per ciascuno di loro è stata apparecchiata una tavola di cibi ma anche di conoscenze, quelle legate al saper fare ceramica. Le idee e i pensieri sono stati il condimento di questi banchetti. Con questa piccola esposizione vorremmo rendere omaggio a questo luogo, alla sua importanza, raccogliendo i gesti e soprattutto le intenzioni che erano alla base di tutto il fare. Gianni e Giorgio Robustelli, e prima di loro Paolo e Pina, si sono sempre prodigati verso tutti gli artisti, gli appassionati, i curiosi, rendendo i laboratori della fornace uno spazio sempre aperto, rendendolo un convivio. Di tutta la collezione del museo a cielo aperto delle fornaci Ibis abbiamo volutamente scelto i piatti, che accolgono i visitatori all’esterno delle fornaci ma soprattutto all’interno, sulla grande parete dove sono tutti disposti in ordine casuale. Ogni piatto un gesto, una parola, un’esperienza, una ricetta d’arte che è stata cucinata tra artisti e ceramisti. Con questo spirito conviviale accogliamo il pubblico a questa grande tavolata di saperi dove ciascuno può incontrare il suo piatto preferito.

Le fornaci Ibis, sono un’antica fornace trasformata per la lavorazione della ceramica divenuta oggi un museo libero e aperto, che si presenta come un angolo di storia rimasto quasi intatto, e che raccoglie le opere di grandi artisti visibili al pubblico in esterno e nelle sale interne.

Le fornaci nacquero settant’anni fa, dall’idea di Paolo Robustelli e la moglie Pina, che decisero di dar vita a un’attività artigianale, in una terra in cui la lavorazione della ceramica ha origini antichissime, con produzioni addirittura di epoca romana. Ma fu sul finire dell’800 che la produzione di manufatti ebbe un notevole impulso, grazie all’invenzione del “blu Cunardo”, una tinta nota soltanto ai ceramisti locali. 

La ceramica d’arte del Novecento ha fatto tappa qui, in questo grande impianto che un tempo serviva a produrre la calce per imbiancare e costruire, e poi si è trasformato in una fucina per gli artisti di mezza Europa, che arrivavano in estate richiamati dal passaparola. Una stagione irripetibile, che portò il nome di Cunardo nel mondo, grazie a personaggi illustri, tra i quali troviamo Angelo e Vittore Frattini, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Enrico Baj,  Nes Lerpa, Jean Arp, Hsiao Chin, Giancarlo Sangregorio, Vittorio Tavernari, Piero Chiara, Gillo Dorfles, che venivano a cuocere le loro opere e a trascorrere qualche giorno confrontandosi e scambiandosi consigli e opinioni.  Gli esemplari appartengono ora alla collezione “Presenze alle fornaci”, e dal 2014 sono esposti grazie all’attività dell’associazione “Amici delle Fornaci Ibis”.

La seconda vita delle Fornaci Ibis però, arrivò quando Giorgio e Gianni presero le redini della ditta nel 1964, con la fondazione dell’Associazione Culturale CunArt, promotrice di eventi culturali riguardanti non soltanto la ceramica, ma anche musica e poesia. “Di colpo le fornaci diventarono un luogo d’incontro per gli artisti. Arrivavano Guttuso e Arp, Lucio Fontana, sempre elegantissimo e alla mano, che i primi tempi, per vivere, faceva formelle di ceramica per i mobilieri brianzoli. Nostri ospiti erano spesso Angelo Frattini e Hsiao Chin, Nes Lerpa e Giancarlo Sangregorio, Giuseppe Montanari e Vittorio Tavernari e il celebre Emil Schumacher soggiornò a casa mia per tre mesi. Ricordo che venne perfino la televisione tedesca a girare un documentario su di lui mentre lavorava la ceramica. Altri artisti ci raggiungevano dal Nord Europa e si accontentavano di dormire in tenda, nei prati circostanti”, aggiunge Giorgio Robustelli. Ecco capitare anche Vanni Scheiwiller e Alberto Casiraghy, a cuocere il loro piatto firmato, come anni prima aveva fatto Piero Chiara: “Arrivava con la moglie Mimma e disegnava i piatti con i titoli dei suoi libri, poi pretendeva che Mondadori mettesse l’immagine in copertina, ma non ci riuscì mai. Un giorno, con amici svizzeri, si presentò anche Hermann Hesse, che mi raccontò le vicende del Monte Verità”.

Gli artisti: Hans Jean Arp – Enrico Baj – Alberto Casiraghy – Piero Chiara – Hsiao Chin – Luca Crippa – Lucio Fontana – Angelo Frattini – Vittore Frattini – Renato Guttuso – Renato Giacometti – Ho Kan –
Nes Lerpa – Giancarlo Menotti – Silvio Monti – Ernesto Ornati – Ico Parisi – Paul Popple – Gianni Robusti – Giorgio Robustelli – Innocente Salvini – Giancarlo Sangregorio – Vanni Scheiwiller – Vittorio Tavernari.

La collezione Paganini

Nel luglio del 2023 è venuto a mancare Giuseppe Paganini, legnanese, ex bancario appassionato d’arte, che nella sua vita ha raccolto diverse opere, recentemente donate al Comune di Legnano, e di cui ha beneficiato anche il Museo della Ceramica Gianetti. La sua passione per la ceramica era nata negli ultimi anni, e in particolare modo era rimasto affascinato dall’Oriente e in particolare dalle ceramiche di epoca Satsuma. Al museo ha voluto invece donare alcune porcellane e maioliche tra Settecento e Ottocento, e una collezione di vetri ancora in fase di valutazione. 

Tra le opere donate esponiamo per la prima volta una selezione di piatti in maiolica di Nove (VI) e di Milano della fabbrica Rubati (Carlo, il figlio di Pasquale).

TAVOLE DI UNA VOLTA

Un percorso tra le sale del Museo che intreccia le ricette tradizionali del territorio con le ceramiche esposte. Alcune famiglie di Saronno hanno accolto l’invito e condiviso con noi diari, quaderni e ricettari di famiglia risalenti al secolo scorso, offrendoci una fotografia della cucina locale di un tempo.

Un ringraziamento speciale alle famiglie Gianetti, Begle, Lainati, Lepori, Ambrosiani, Colombo-Martinoli, Borghi, Rognoni, Guzzetti. Grazie al loro prezioso contributo, abbiamo potuto iniziare a costruire un archivio che conserva e valorizza la storia dello stare a tavola della nostra città, permettendoci di raccontarla e condividerla con tutti voi.

INFO MUSEO DELLA CERAMICA

Orari del Museo durante la manifestazione:

  • sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 19:00
  • domenica dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 17:00 

Ingresso libero

sito web: www.museogianetti.it